sabato 19 gennaio 2013

Camomilla



Matricaria chamomilla
È il nome con il quale si identificano varie piante appartenenti a generi diversi, che da sempre creanodispute e confusione, ma due in particolare si contendono il titolo di vera camomilla: la “camomilla comune” (Matricaria chamomilla L.), conosciuta anche come camomilla tedesca o camomilla falsa  e la “camomilla romana” (Anthemis nobilis) o camomilla inglese, che nel dialetto dell’Italia Centrale viene chiamata comunemente capomilla. Dietro tale polemica si può ipotizzare anche una rivendicazione politico-nazionalistica: infatti, mentre alcuni chiamano “camomilla tedesca” la Matricaria chamomilla, gli autori inglesi, invece, asseriscono che la “camomilla romana” appartiene a loro di diritto, dato che la usano sin dal Medioevo, mentre nessun’altra letteratura antica la menzionava, sino alla data del 1598, quando un tal Camerarius, le attribuì ufficialmente il nome, sentenziando: “Chiamiamo questa pianta camomilla romana, perché cresce abbondante nei pressi di Roma “. Il che è dopo tutto vero, visto che l’Anthemis è molto diffusa allo stato spontaneo nell’Italia Centrale e Meridionale. Comunque entrambe crescono spontanee in quasi tutta l’Europa e nell’Asia temperata,  appartengono alla famiglia delle Compositae, sottofamiglia delle Tubiflorae, tribù delle Anthemideae, ma a due generi diversi, con alcuni elementi di diversificazione. Una prima differenza importante è che la camomilla romana (Anthemis nobilis), appartenente appunto al genere Anthemis, è una pianta perenne, mentre la camomilla comune o tedesca è annua. La camomilla considerata migliore dal punto di vista  terapeutico è, comunque, la camomilla comune (Matricaria chamomilla) che, oltretutto, ha un profumo più piacevole della camomilla romana e un aroma meno pungente e leggermente dolciastro, ma con fiori più piccoli, generalmente raccolti in corimbi, anziché solitari come quelli della romana. Se la migliore, per contenuto e per risultati terapeutici, è la camomilla quella comune o tedesca, detta anche “selvatica”, l’Anthemis nobilis, quella detta “romana”, offre altri aspetti molto interessanti, soprattutto dal punto di vista ornamentale, perché ha i fiori più appariscenti per la presenza di due corone di petali sovrapposte. Leggendo nelle cronache del tempo di Elisabetta I si viene infatti a sapere che durante questo periodo, detto “elisabettiano”, oltre a impiegare questa pianta come rimedio a molti mali e oltre a cospargerne i pavimenti delle stanze e delle chiese durante le cerimonie, se ne facevano meravigliosi tappeti verdi. Pare che Francis Drake, il famoso capitano della flotta inglese, stesse giocando a bocce su un prato di camomilla romana quando fu avvistata l’Invincibile Armata.


Nomenclatura Il termine camomilla (chamaemelon) deriva dal greco kamailon dove kamai = bassa, ossia in terra, e melon = mela (quindi pianta bassa con odore di mela), per l’odore di alcune specie che somiglia a quello della mela renetta (Plinio), mentre quello di matricaria deriva dal latino matrix = utero, per l’uso che se ne faceva nel post partum dovuto alla sua azione rilassante della muscolatura uterina
Anthemis nobilis

Altre varietà  Una camomilla degna di essere ricordata è anche il partenio (Tanacetum parthenium), che i Greci dedicarono alle fanciulle (parthénos = ragazza, vergine), perché il suo infuso era considerato utile nelle malattie femminili. Conosciuto anche come camomillona, crisantemo campestre, matricale, amareggiola, amarella. È distinguibile dalle altre camomille per il suo portamento più maestoso, per l’odore forte e per le foglie che hanno lobi piuttosto larghi, rotondeggianti e dentati, mentre i suoi fiori sono molto somiglianti a quelli della camomilla. Pur possedendo le stese proprietà medicinali della camomilla matricaria e romana, è trascurato perché il suo odore penetrante diventa a volte sgradevole. 

Tanacetum parthenium



Nessun commento:

Posta un commento